Un progetto che prende forma non sempre segue la normale prassi ed è importante saper variare lo schema. La priorità per il cliente era la creazione di un’etichetta ma il contesto richiedeva delle attenzioni particolari.
Il prodotto era destinato alla vetrinetta espositiva di un bar e se da un lato questo l’avrebbe favorito dall’altro mostrava delle criticità. È vero che non avrebbe lottato a scaffale con i concorrenti ma il contesto inusuale imponeva di reinventare gli stereotipi.
Non potendo far affidamento sul contesto e sull’universo di riferimento il punto focale sarebbe stato il marchio. Il logo avrebbe dettato tutta la comunicazione e avrebbe riformulato i naturali riferimenti visivi legati al prodotto. L’etichetta e il sigillo di garanzia sarebbero venuti successivamente e solo dopo si sarebbe lavorato con il resto della comunicazione.