Ogni volta che dite “Fai il logo più grande” un grafico muore; l’equilibrio tra gli elementi è fondamentale: provo a spiegarlo con un aneddoto.
Room for one colour
Non sono un esperto di arte e nutro per questa materia il dovuto rispetto che mi porta a non avventurarmi: strano per il mondo del web… ma tant’è. Però sono curioso e sono convinto che ogni stimolo possa essere utile a rinnovare il proprio sguardo sul mondo e sul proprio lavoro. Oggi ho alimentato questa curiosità con la bellissima puntata di Abstract (serie Netflix – S2E1) dedicata alle opere e alla visione di Olafur Eliasson. In “Room for one colour” l’artista ha illuminato una stanza spoglia con lampade monofrequenza alterando la percezione cromatica dei visitatori. L’intera gamma dei colori era stata stravolta e l’occhio umano percepiva solamente sfumature di giallo e nero.
Il peso della rosa
Nell’intervista Eliasson racconta che l’intento era creare un’alterazione che facesse riflettere sulla relazione stretta che c’è tra opera e contesto. Restando ad un livello più elementare e immediato di osservazione, di fatto, ha stravolto la percezione della realtà in modo semplice ed efficace. L’artista racconta inoltre che, per dare risalto allo stato di alterazione della realtà, gli fu suggerito di posizionare nella stanza una rosa. Alla proposta, di sicuro effetto scenico, l’artista rispose di no perché sarebbe diventato il focus dell’installazione cambiando il messaggio.
La relazione con il contesto
La rosa nella stanza altera il senso dell’opera: è questo il punto; ogni elemento ha un peso e quindi deve essere posto in relazione con il contesto. Qual è il ruolo che ricopre nel quadro comunicativo che si compone? La sua presenza aggiunge significato? È in una relazione generativa con il resto degli elementi? In poche parole ci si deve chiedere se nella composizione ogni elemento ha senso di esistere, ha il giusto peso e aiuta a raggiungere l’obiettivo? Se la risposta è affermativa “Benvenuto a bordo”, altrimenti per quanto difficile, vige la regola aurea della comunicazione “Less is more”.