Dopo il primo articolo “Easy to use” per fare chiarezza sulla differenza tra logo e brand ora tocca al web. Cosa c’è dietro ad un sito?
Superati tentennamenti e dubbi, decidete di investire nel sito web e chiamate il grafico di fiducia (o l’immancabile cugino). Il grafico, armato di tanta pazienza, vi spiega cosa fare, ma purtroppo dovrà usare delle parole strane. Dominio, server, hosting… termini al limite della querela che non incontrano il favore del pubblico. Credetemi, non è una pratica sadica per farvi sentire ignoranti e mettervi in soggezione. Sono parole che esistono davvero e, come spesso accade, “traducendole” in un universo più familiare, sono più digeribili.
Ecco quindi le 150 parole per provare a fare chiarezza: ovviamente non è un trattato di ingegneria informatica. Non ne sono capace e non è questo l’intento della categoria “easy to use”. È una semplificazione estrema che aiuta a costruire un terreno comune sul quale intendersi.
Il primo passo per creare un sito è l’acquisto del dominio, ovvero la licenza d’uso esclusivo di un determinato nome. Corto e ricordabile sono ottimi suggerimenti per effettuare la scelta, ma la regola imprescindibile è l’univocità. Nel web non può esistere omonimia tra siti, quindi la disponibilità del nome non è affatto scontata.
Il secondo passo è l’affitto dell’hosting: le offerte non mancano e col giusto aiuto troverete la migliore per voi. A seguire il web designer e altri professionisti (in base alle necessità) costruiranno il vostro sito. Di base è tutto qui, ma è sufficiente per perdersi.
Esempio estensivo: un esercizio commerciale (es.: bar) necessita di una licenza, il dominio, e un posto dove esercitare, l’hosting. Infine, per trasformare una stanza vuota in un locale pronto ad accogliere clienti ci si affida a dei professionisti. Questa parte del sito è curata dal web designer e dal team di sviluppo.