Ovviamente no! Non se ne sentiva il bisogno, ma al giorno d’oggi se non curi un blog o non scrivi da qualche parte, sei praticamente inesistente. Per non parlare del fatto che ovviamente “fa curriculum” (?!?!). Molti addirittura riescono a fare il passo successivo e pubblicare video auto celebrativi ma il mondo può dormire sonni tranquilli, non avverrà mai, neanche sotto tortura. Quindi scriviamo, ma cosa? Spesso si scrive senza un motivo, di cose di cui si sa poco (o nulla), meglio se denigrando il lavoro di altri, urlando contro persone che non si conoscono cercando di essere il più cinici possibile… prima di arrivare al livello di questi guru della comunicazione troppa minestra devo mangiare, quindi sarà il caso di iniziare con le prime cucchiaiate.
Non ho verità da dispensare, massime da riportare o citazioni da diffondere come fossero il Verbo. Ho solamente pochi impegni (sto mentendo) e tanto tempo (non è vero), quindi scrivere qualche riga è l’occasione giusta per condividere punti di vista, esaltare capolavori (di altri) e fatiche (mie) del mondo della comunicazione. Quanto meno sarà utile per giustificare la spesa di un sito e dare ai clienti un motivo per scartarmi (o scegliermi).
Voglio solo sottolineare che scriverò il mio punto di vista che è, necessariamente, fallibile, perché si basa sulla mia esperienza, e parziale, perché si basa sul risultato finale: so benissimo per esperienza diretta che, purtroppo, si deve tenere conto dei clienti (se siete un cliente questa parte dimenticatela) e dei capoccia (se siete dei capoccia con cui lavoro, ovviamente non parlo di voi). Conosco benissimo la difficoltà di vedere stravolto un lavoro costato fatica, ricerca, cura del dettaglio per poi arrivare a sentire la madre di tutte le frasi “Lo farei più…” seguito da una sadica pausa di riflessione e conclusa da una parole qualsiasi purché completamente fuori contesto. Quindi chiedo scusa a tutti i colleghi e i professionisti che hanno portato a termine i lavori di cui parlerò sia nel bene che nel male.
Ah, sono Francesco, ho 40 anni, sono un grafico e nei lavori di cui tratterò (miei o altrui) sono certo che almeno un grafico è stato maltrattato.